L’Economia Circolare è nata nello spazio?

L’Economia Circolare è nata nello spazio?

Applicare il concetto di economia circolare alle logiche operative aziendali non è sempre un’impresa di facile attuazione.
Il primo passo per orientare la propria organizzazione verso sistemi di gestione razionale e sostenibile delle risorse, si fonda sulla comprensione della ratio alla base del fenomeno dell’economia circolare e sulla conoscenza dei principali strumenti di monitoraggio e valutazione delle performance circolari di prodotto e di processo.

 

LA RATIO

Boulding, nel 1966, propose una prima concettualizzazione del modello circolare, rappresentato attraverso una metafora che mise in contrapposizione “l’economia dei cowboy”, fondata sulla rapina e il saccheggio delle risorse naturali, con “l’economia dei cosmonauti”, costretti a sopravvivere in una nave spaziale con riserve limitate, misurandosi con il razionamento delle scorte di cibo, ossigeno ed acqua a loro disposizione. Oggi più che mai, a causa delle variazioni subite nelle catene di approvvigionamento delle materie prime in molteplici settori, e in conseguenza della crescente incertezza e volatilità dei mercati e dei sistemi di feedback, le imprese per conservare ed accrescere la propria competitività devono riuscire a rispondere adeguatamente ai processi di cambiamento, trasformando i propri modelli di business e costruendo valori e culture organizzative, in coerenza con le condizioni emergenti richieste. Il modello economico circolare cerca di orientare le organizzazioni verso un sistema di gestione delle risorse che sia capace di adattarsi a tali cambiamenti, adottando contromisure volte alla massimizzazione della produttività delle risorse, acquisendo queste ultime con modelli sostenibili di approvvigionamento e gestendo il materiale eccedente – non come rifiuto – ma come input per successive lavorazioni, interne o esterne al settore produttivo di appartenenza.

 

GLI STRUMENTI 

Il monitoraggio della circolarità a livello aziendale prevede l’adozione di strumenti in grado di supportare il conseguimento di obiettivi tra cui: il miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse sia nella fase di approvvigionamento che in quella di produzione, la riduzione dell’impatto ambientale dei processi interni, la progettazione e l’erogazione di servizi e prodotti ecosostenibili.

Per quanto riguarda i processi, l’organizzazione dovrà dotarsi di strumenti di natura procedurale capaci di analizzare fenomeni relativi alle fasi di progettazione, produzione e offerta di un prodotto/servizio adattandoli ai principi dell’economia circolare. Uno di questi è rappresentato dalla teoria del ciclo di vita, il Life Cycle Thinking (LCT), un approccio innovativo e sostenibile che consente di passare dal tradizionale processo di pianificazione e mera misurazione ad una visione globale del sistema produttivo, in cui sono inclusi tutti gli impatti ambientali, sociali ed economici che un prodotto/servizio genera nel suo intero ciclo di vita. Il LCT si declina in due strumenti operativi: le tecniche Life Cycle Assessment (LCA) e Life Cycle Costing (LCC).

Il Life Cycle Assessment, o valutazione del ciclo di vita, si propone di individuare e contribuire a ridurre gli impatti ambientali associati a prodotti e servizi a partire dall’estrazione delle materie prime, attraverso le fasi di produzione e distribuzione, fino al trattamento di fine vita. Lo scopo ultimo è quello di orientare le scelte dei manager verso soluzioni che riescano a disaccoppiare la crescita economica dal deterioramento degli ecosistemi. A livello internazionale, la direzione metodologica da adottare per condurre un LCA è definita dalle norme ISO 14040, che descrive i principi ed il quadro di riferimento per la valutazione del ciclo di vita e ISO 14044 che invece definisce e suddivide la procedura in quattro fasi:

  • Definizione degli obiettivi e del campo di applicazione dello studio: quali prodotti si studiano, l’unità funzionale, i confini del sistema, le assunzioni e i limiti, l’applicazione prevista e le motivazioni, a chi è indirizzato lo studio.
  • Analisi d’inventario (LCI): consiste nella raccolta di dati e nelle procedure di calcolo volte a quantificare i flussi in entrata e in uscita rilevanti di un sistema di prodotto, in accordo all’obiettivo e al campo di applicazione.
  • Valutazione degli impatti (Life Cycle Impacts Assessment, LCIA): la valutazione dell’impatto del ciclo di vita ha lo scopo di valutare la portata dei potenziali impatti ambientali utilizzando i risultati dell’analisi di inventario del ciclo di vita.
  • Interpretazione: è un procedimento sistematico volto all’identificazione, qualifica, verifica e valutazione dei risultati delle fasi di inventario e di valutazione degli impatti, al fine di presentarli in forma tale da soddisfare i requisiti dell’applicazione descritti nell’obiettivo e nel campo di applicazione, nonché di trarre conclusioni e raccomandazioni.

 

Il Life Cycle Costing, rappresentato formalmente dall’equazione:

LCC = Costo di acquisto + Costo di manutenzione e di riparazione + Consumo di acqua + Consumo di energia + Costo di sostituzione-valore residuo + Costo di smaltimento

è invece una metodologia che consente di valutare i costi e l’economicità del processo di produzione di un prodotto lungo il suo intero ciclo di vita, dalla progettazione alla fase di smaltimento, confrontando il rapporto costo-efficacia di investimenti alternativi dal punto di vista di una organizzazione o un consumatore. In questo modo è possibile definire gli scenari di mercato intervenendo ad esempio sulle scelte dei materiali o sulla modalità di vendita del bene come prodotto o come servizio.

Le aziende sono chiamate sempre con più determinazione, sia dal legislatore che dagli altri portatori di interessi, ad operare trasformazioni responsabili e sostenibili in relazione ai prodotti e ai servizi proposti. Il modello circolare offre un tracciato innovativo e coerente per avviare tali processi migliorativi, garantendo una rendicontazione ambientale e sociale trasparente, mantenendosi in comunione con il progetto di crescita e di sviluppo proprio di ogni realtà imprenditoriale.