Le buone pratiche dell’economia circolare nel settore agroalimentare e cosmetico

Le buone pratiche dell’economia circolare nel settore agroalimentare e cosmetico

La piattaforma ICESP e le esperienze di successo

 

L’economia circolare, come già si è potuto comprendere negli articoli precedenti, è un fenomeno di difficile definizione e contestualizzazione. Al fine di rendere più agevole e operativa la sua comprensione verranno presentate alcune buone pratiche tratte dal database ICESP (Italian Circular Economy Stakeholder Platform), che contiene numerosi riferimenti e indicazioni di percorsi di successo nell’ambito di applicazione dei principi di circolarità, anche nel settore agroalimentare.

Il valore di questi canali di raccolta di buone pratiche è di fondamentale importanza per la diffusione della cultura circolare nelle realtà imprenditoriali e negli orientamenti dei singoli operatori pubblici e privati, perché in grado di sviluppare un senso di consapevolezza rispetto non solo al recepimento delle necessità del mercato ma anche e soprattutto nei riguardi dell’esistenza di attori che hanno prodotto e continuano a perfezionare cicli virtuosi di sostenibilità, grazie ai quali è possibile verificare l’efficacia e la fattibilità di esperienze reali di circolarità.

Riportiamo di seguito alcuni esempi inseriti nella piattaforma ICESP nella forma e struttura con cui vengono presentati:

  • Nome della buona pratica
  • Motivazione dell’intervento/introduzione di modelli concettuali circolari
  • Descrizione dell’intervento attuato
  • Risultati ottenuti


1. TELI PER PACCIAMATURA BIODEGRADABILI PER USO AGRICOLO

Motivazione
L’inquinamento dei terreni agricoli legato alla mancata rimozione e/o al non corretto smaltimento dei teli per pacciamatura in plastica tradizionale è una problematica sempre più rilevante. In questo caso l’utilizzo di teli biodegradabili consente una riduzione di rifiuto plastico, in quanto il telo si biodegrada direttamente in suolo fornendo importanti nutrienti, una riduzione dei potenziali impatti negativi causati da operazioni improprie di smaltimento e dal conferimento in discarica e una riduzione dei costi di manodopera per rimozione e smaltimento.

 

Descrizione
I teli per pacciamatura biodegradabili al termine del ciclo colturale non devono essere raccolti e smaltiti, ma vengono incorporati nel terreno dove biodegradano, trasformandosi in anidride carbonica, acqua e biomassa. Vengono utilizzati soprattutto per coltivazione di ortaggi in pieno campo o in serra e, oltre a garantire le stesse performance in campo dei teli plastici convenzionali, possono essere utilizzati su colture non tradizionalmente pacciamate.

 

Risultati
Lo studio ha mostrato che grazie alle loro proprietà innovative, i teli per pacciamatura biodegradabili da fonte rinnovabile forniscono un prezioso contributo al raggiungimento di 8 dei 17 SDG (gli obiettivi numero 2, 8, 9, 12, 13, 14, 15, 16).
In particolare, da un punto di vista del profilo ambientale (calcolo tramite la metodologia LCA “Cradle to Grave”) la riduzione complessiva dei potenziali impatti in caso di utilizzo di teli per pacciamatura biodegradabili come alternativa ai teli tradizionali varia dal 25% fino al 80%. Inoltre, l’utilizzo dei teli per pacciamatura in Mater-Bi consente una riduzione nella produzione di rifiuti, in quanto completamente biodegradabile in suolo senza generare alcun effetto tossico. Inoltre, la policy adottata da Novamont relativa alla produzione di Mater-Bi di utilizzare, ove possibile, componenti e materie prime biogeniche (bio-based) , consentendo quindi di aumentare l’utilizzo di risorse rinnovabili.

 

 

2. OFFICINA NATURAE

Motivazione
Officina naturae è nata a Rimini nel 2004, in seguito all’iniziativa di Silvia Carlini e Pierluca Urbinati, i due titolari, membri del Gruppo di Acquisto Solidale di Rimini. Seguendo la spinta di una passione comune e mettendo a frutto l’esperienza di tanti anni nel settore chimico-farmaceutico e sulla sostenibilità ambientale, hanno realizzato un grande desiderio: quello di produrre cosmetici e detergenti esclusivamente eco-biologici con un ciclo di produzione e distribuzione etico ed eco-sostenibile.

 

Descrizione
Tutti i prodotti sono studiati per essere efficaci e sicuri per l’uomo e per l’ambiente.
In tutto il ciclo di vita del prodotto, ogni minimo dettaglio è curato con la massima attenzione, investendo continuamente grandi risorse in ricerca ed innovazione.

La produzione segue rigorosamente alcuni principi ispiratori:

  • prodotti ecocompatibili, con elevati standard di qualità;
  • formulazioni semplici, studiate e testate per essere efficaci e sicure per l’uomo e per l’ambiente;
  • ingredienti derivati da materie prime di origine vegetale o minerale, escludendo l’origine petrolchimica o animale e le sostanze di sintesi con azione nociva;
  • ove possibile, utilizzo di materie prime italiane, privilegiando le locali per accorciare la filiera, materie prime provenienti da agricoltura biologica (l’Olio di Brassica) o da paesi con progetti attivi di sostegno del commercio equo solidale (ad es. il Burro di Chiuri, tipico della linea base dei cosmetici Offiina naturae);
  • imballaggi sostenibili.

 

Risultati
Officina naturae è attualmente l’unica azienda in Italia, che, da oltre 7 anni, utilizza 100% Bioplastica ricavata da canna da zucchero, coltivata responsabilmente, per realizzare flaconi e taniche delle due linee di detergenti. Inoltre, gli imballaggi sono progettati in ecodesign, cioè pensati e disegnati “ecologicamente”, in modo da avere il migliore rapporto tra dimensioni, volume occupato e quantità contenuta, per avere un minore consumo di cartone e risorse primarie, minore volume trasportato, minore produzione di CO2 e minore spazio occupato nelle abitazioni e nei punti vendita. Dal 2019 sono state progettate e introdotte sul mercato linee cosmetiche solide, completamente plastic free, seguiti poi anche da detergenti per la casa con le stesse caratteristiche di sostenibilità. La parola “Bio Sostenibile” è, quindi, diventata un marchio, riportato su tutti i prodotti, che ha molteplici significati: nei valori etici, nelle relazioni fra le persone, nell’impegno a produrre prodotti.

 

 

3. RECUPERO DELLE ECCEDENZE ORTOFRUTTICOLE

Motivazione
Necessità di trasparenza, tracciabilità e gestione delle eccedenze alimentari.

 

Descrizione
Sistema informatico dei Ritiri (SIR), è un’applicazione informatica, che in tempo reale concretizza l’incontro tra domanda e offerta (organizzazioni di Produttori ed Enti Caritativi) relativamente al capitolo “Prevenzione e Gestione delle Crisi di Mercato” nell’ambito dell’OCM (organizzazione Comune di Mercato).

Il S.I.R. nasce sostanzialmente da un’esigenza di trasparenza, tracciabilità e gestione di decine di documenti che giornalmente per 52 settimane l’anno vengo prodotti nell’ambito di questo procedimento amministrativo.

 

Risultati

  • Azzeramento della documentazione cartacea
  •  Totale trasparenza e tracciabilità in ogni fase del processo
  • Velocità di gestione e aggiornamento di ogni fase in tempo reale
  • Flessibilità di gestione soprattutto nei momenti di crisi
  • Sistema aperto a tutti gli operatori del settore che rispondono ai requisiti richiesti dalla UE
  • Costo relativamente basso di gestione da parte della regione
  • Costo nullo sia per le Organizzazioni di Produttori che per gli Enti Caritativi
  • Elevata mole di dati archiviati e gestiti negli anni, usati come base di gestione e previsione crisi future
  • Possibilità di estendere il S.I.R. ad altre regioni (già stato fatto per la Puglia, Basilicata e Lombardia)
  • Il S.I.R. come Buona Pratica è entrato a far parte di una proposta progettuale sul food waste “Progetto europeo Horizon 2020-LOWINFOOD”

Questi sono solo alcuni semplici esempi di successo e innovazione circolare, attuati da attori coinvolti nella produzione/distribuzione/gestione di prodotti del settore agroalimentare. Tuttavia assumono una rilevanza straordinaria in quanto prove di una narrazione che incentiva al cambiamento sostanziale e non solo formale, proiettata su soluzioni attuali e concrete in linea con una visione di attività imprenditoriale che faccia non solo coesistere gli interessi ambientali, sociali ed economici, ma che sia in grado di farli convergere, definendo strategie e connessioni anche tra settori industriali differenti. Il segreto del successo dell’economia circolare risiede soprattutto in queste buone pratiche, nelle persone che le attuano e ne sperimentano i benefici e nella rete di relazioni costruita tra imprenditori e consumatori/utenti grazie alla condivisione di opportunità di crescita e sviluppo sostenibile.

 

Desideri maggiori informazioni o approfondimenti?

Ti invitiamo a contattare: Giovanni Coppo
Settore gestione circolare – Stilsano Srl
Tel. +39 3270445062
consulenzanonfood@paolaz7.sg-host.com
Skype – live: cid.fa1df996990be481